Alessandro Speziali

Sono fiero del mio Paese – da sempre. Un affetto sincero, che non ho mai considerato come un obbligo di essere nel contempo contro qualcuno o qualcosa. Forse la penso così perché fin da quando sono piccolo ho sentito parlare del Ticino e della Svizzera: un modello da ammirare e servire con dedizione. Da sempre, mi è stato chiaro che lo spirito di servizio e il senso di appartenenza sono le fondamenta del miracolo elvetico. Mi impegno a rispettare questa convinzione al lavoro, in Parlamento e nella vita di tutti i giorni.

Ultimi articoli

L'anima liberale del progresso

19 aprile 2024

Quando i cambiamenti scuotono le fondamenta di una società, ci sono partiti che fanno appello a dimensioni molto profonde dell’animo umano e sanno come provocare reazioni forti in quella parte dell’elettorato – in particolare quello ticinese – che non aspetta altro della prossima polemica in cui gettarsi o della prossima rivendicazione da agitare. 

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Cronaca di una tredicesima annunciata

01 marzo 2024

Chissà se questo è il primo commento che leggerete sulla votazione di domenica 3 marzo, in cui la maggioranza del popolo svizzero approverà la “tredicesima AVS”?

Il senso del no a questa iniziativa, la si può spiegare con un esempio. Se vi ricordate, il padiglione svizzero a Expo 2015 aveva come tema “Nutrire il pianeta”, dove i nostri creativi hanno progettato una specie di magazzino pieno di prodotti (sale, mele, acqua e caffè), lasciando al pubblico libertà di servirsi.

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Acque di valle, tra passato e futuro

01 marzo 2024

Le acque dei nostri fiumi sono decisamente agitate, e alla politica conviene costruire in fretta due argini solidi per non perdere il controllo del dibattito. Da una parte bisogna frenare il vecchio vittimismo rivendicazionista (“ah maledetti svizzero tedeschi che ci rubano l’oro blu”), dall’altro evitare la postura supina che serve interessi distanti da quelli nostre valli e del nostro Cantone.

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A caccia della luce

18 dicembre 2023

Il potere d’acquisto è in erosione, nuove e vecchie guerre dominano la cronaca internazionale, i più massicci flussi migratori dal 1945 investono l’Europa e i risvolti del mutamento climatico sono sempre più evidenti. Anche per la Svizzera, che le Alpi sembravano proteggere da qualunque crisi (perlomeno nell’immaginario collettivo), la pressione è innegabile. E se in questo contesto abbiamo perso di vista le attenzioni per la libertà, figuriamoci quanto alla moda sono la centralità dell’individuo e la sua responsabilità – in un dibattito culturale che ha orecchie solo per le pretese e si scorda il senso del dovere, e in cui l’idea del primato del collettivo sull’individuo ha sempre più amici.


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@ale_speziali