Alessandro Speziali

A caccia della luce

18 dicembre 2023

Il potere d’acquisto è in erosione, nuove e vecchie guerre dominano la cronaca internazionale, i più massicci flussi migratori dal 1945 investono l’Europa e i risvolti del mutamento climatico sono sempre più evidenti. Anche per la Svizzera, che le Alpi sembravano proteggere da qualunque crisi (perlomeno nell’immaginario collettivo), la pressione è innegabile. E se in questo contesto abbiamo perso di vista le attenzioni per la libertà, figuriamoci quanto alla moda sono la centralità dell’individuo e la sua responsabilità – in un dibattito culturale che ha orecchie solo per le pretese e si scorda il senso del dovere, e in cui l’idea del primato del collettivo sull’individuo ha sempre più amici.

Navighiamo in un oceano agitato dalle onde delle «post verità», dove la comunicazione si mette spesso al servizio non della verità, ma della propaganda e della conquista dei riflettori. Il risultato è una politica sempre più polarizzata, nemica del pragmatismo e di quei compromessi di cui da sempre si nutre il benessere del nostro Paese. Il feticismo dei media per i litigi e per i dettagli, poi, alimenta una disaffezione verso la politica che è epidemica anche nel piccolo Paese della democrazia diretta. 

Capirete che non si tratta di condizioni ideali per fare prosperare un partito come il nostro, che ha sempre avuto fede nella ragione. Ciononostante, il liberale radicale non può assolutamente mostrarsi fatalista o rinunciatario – per quanto disorientati possiamo sentirci.

È quindi necessario che ci adattiamo, senza snaturarci e trovando la forza per dare concretezza ai valori che ci hanno sempre guidati. Questo significa impegnarsi personalmente per dimostrare che libertà, responsabilità e progresso sono capaci di generare certezze – specialmente in una vita quotidiana sempre più fragile a causa di inflazione, premi di cassa malati, timori per il futuro del lavoro o per la capacità di investire nell’innovazione.

Per una forza liberale, non basta più battersi in nome delle proprie convinzioni con dati, fatti, evidenze. A questo bisogna infatti aggiungere la capacità di sintonizzarci con il territorio, percepirne i desideri e le paure, o i pensieri inconfessabili nel perbenismo politico.

Dobbiamo vivere il Paese, con tutto il suo bisogno di certezze e quotidianità. La buona notizia è che il 2024 porta subito con sé l’occasione perfetta per farlo: le elezioni comunali, facendo valere il nostro radicamento sul territorio – in quella dimensione locale che è sempre stata la forza del nostro partito, e in cui le nostre donne e i nostri uomini sono sempre capaci di coniugare libertà e certezze, valori e concretezza. Che i Comuni possano una volta ancora essere le radici che aiutano la pianta del PLR a slanciarsi verso l’alto, a caccia della luce.

Buon Natale e buon anno, care e cari lettori.