Alessandro Speziali

Cronaca di una tredicesima annunciata

01 marzo 2024

Morale: solo se i visitatori di maggio si fossero dimostrati attenti, per quelli di ottobre sarebbe rimasto qualcosa. Svolgimento: entro pochi giorni, una parte del padiglione – la leggenda narra – dovette essere chiusa al pubblico, perché si capì ben presto che mantenendo il libero accesso, le scorte si sarebbero esaurite prima ancora dell’estate. Vi lascio ragionare sul facile paragone con il sistema AVS, e di cosa si troveranno le giovani generazioni al termine (?) del proprio percorso professionale. Come si dice in finanza, questi sfortunati sono gli LTTP (“late to the party”, in ritardo per la festa), per cui dovranno accontentarsi di quel che rimane. E ripristinare la salle à manger.

Il 3 marzo andrà a finire in questo modo? Potrebbe andar davvero così. Desidero essere chiaro: se anziani benestanti e multimilionari riceveranno una 13esima AVS totalmente inutile e ingiustificabile, per molti anziani la 13esima è una boccata d’ossigeno necessaria – ma le soluzioni risiedono in altri strumenti e non nella destabilizzazione finanziaria di una delle più importanti assicurazioni del nostro Paese.

Sul destino del nostro primo pilastro, non possiamo però rassegnarci al classicissimo “pace-amen”. Ed ecco quindi una prima proposta guardando alle nuove generazioni: dal momento che nei prossimi anni l’AVS mostrerà le sue crepe vertiginose (previste, misurate e annunciate), è importante che lo Stato promuova una massiccia campagna di sensibilizzazione e informazione pensata per i giovani e il loro futuro pensionistico (leggi: terzo pilastro, ma non solo). Si tratta di promuovere seriamente un’educazione finanziaria in ambito previdenziale, sinora sconosciuta, affinché i nostri giovani possano preparare con consapevolezza non certo la tavola di una festa, ma la possibilità di invecchiare come (anche loro) meritano.