Alessandro Speziali

Un Sindaco 5.0 per Mendrisio

01 giugno 2018

Il programma politico di Samuele Cavadini mi ha subito incuriosito. Percorrendolo sono stato preso per mano da una narrativa fatta di visioni generali e misure puntuali, per un progetto di Città racchiuso in una cornice di democrazia partecipativa e intergenerazionale.

Con una certa sorpresa ho anche incrociato più volte i concetti di “identità” e “comunità”: un fatto per nulla scontato nell’orbita liberale radicale. Due parole incastonate in un registro positivo, d’avanguardia e non di retrovia, sentinelle di un Comune che vuole assestarsi e consolidarsi in ogni angolo del suo territorio. La parola d’ordine è con ogni probabilità la cura dei quartieri, che si concretizza con gli investimenti – grandi e piccoli – a favore della quotidianità di ciascuno che Samuele vive in prima persona, anche professionalmente. Dalle panchine alle strade ciclabili, dalla qualità del costruito ai nuovi poli formativi, si ricama insieme presente e futuro.

Per chi conosce il candidato Sindaco questo approccio non è una novità. Infatti, si è sempre distinto per un liberalismo sensibile, dove il Comune non è la somma di individui sparsi ma una comunità che deve curare le proprie relazioni sociali. La sua visione e la sua azione politica sono figlie di una concezione federalista in cui l’ente locale deve essere il migliore amico del cittadino e dei suoi bisogni senza sconfinare nel paternalismo di Stato.

“Ordine urbano” e “lettura del territorio” in una realtà travagliata dal punto di vista pianificatorio come quella di Mendrisio lasciano intuire una nuova visione di sviluppo che si misura con l’asticella della qualità e non il metro ormai sorpassato della quantità.

Il programma di Samuele è la fusione ideale di visioni che troppo spesso restano separate. Da una parte la spinta inarrestabile alla digitalizzazione 4.0, l’importanza d’investire in un’offerta formativa SUPSI sempre rinnovata o il miglioramento del mercato del lavoro attraverso il rafforzamento delle competenze. Dall’altra la sensibilità necessaria per curare lo spirito di appartenenza al territorio e a una comunità, dove ci si sente parte di qualcosa, nella sua accezione più costruttiva e inclusiva. È per questo che il candidato PLR concepisce un’economia imprenditoriale a misura d’uomo (le microimprese, le imprese sociali ecc.), capace davvero di irrorare il territorio.

Crescita e identità finalmente dialogano liberamente, accogliendo spontaneamente sensibilità di destra e sinistra, superandole con una Mendrisiofutura che potremmo definire 5.0.