Un Sindaco 5.0 per Mendrisio
01 giugno 2018
Il programma politico di Samuele Cavadini mi ha subito incuriosito. Percorrendolo sono stato preso per mano da una narrativa fatta di visioni generali e misure puntuali, per un progetto di Città racchiuso in una cornice di democrazia partecipativa e intergenerazionale.
Con una certa sorpresa ho anche incrociato più volte i concetti di “identità” e “comunità”: un fatto per nulla scontato nell’orbita liberale radicale. Due parole incastonate in un registro positivo, d’avanguardia e non di retrovia, sentinelle di un Comune che vuole assestarsi e consolidarsi in ogni angolo del suo territorio. La parola d’ordine è con ogni probabilità la cura dei quartieri, che si concretizza con gli investimenti – grandi e piccoli – a favore della quotidianità di ciascuno che Samuele vive in prima persona, anche professionalmente. Dalle panchine alle strade ciclabili, dalla qualità del costruito ai nuovi poli formativi, si ricama insieme presente e futuro.
Per chi conosce il candidato Sindaco questo approccio non è una novità. Infatti, si è sempre distinto per un liberalismo sensibile, dove il Comune non è la somma di individui sparsi ma una comunità che deve curare le proprie relazioni sociali. La sua visione e la sua azione politica sono figlie di una concezione federalista in cui l’ente locale deve essere il migliore amico del cittadino e dei suoi bisogni senza sconfinare nel paternalismo di Stato.
“Ordine urbano” e “lettura del territorio” in una realtà travagliata dal punto di vista pianificatorio come quella di Mendrisio lasciano intuire una nuova visione di sviluppo che si misura con l’asticella della qualità e non il metro ormai sorpassato della quantità.
Il programma di Samuele è la fusione ideale di visioni che troppo spesso restano separate. Da una parte la spinta inarrestabile alla digitalizzazione 4.0, l’importanza d’investire in un’offerta formativa SUPSI sempre rinnovata o il miglioramento del mercato del lavoro attraverso il rafforzamento delle competenze. Dall’altra la sensibilità necessaria per curare lo spirito di appartenenza al territorio e a una comunità, dove ci si sente parte di qualcosa, nella sua accezione più costruttiva e inclusiva. È per questo che il candidato PLR concepisce un’economia imprenditoriale a misura d’uomo (le microimprese, le imprese sociali ecc.), capace davvero di irrorare il territorio.
Crescita e identità finalmente dialogano liberamente, accogliendo spontaneamente sensibilità di destra e sinistra, superandole con una Mendrisiofutura che potremmo definire 5.0.