Alla madre di tutte le iniziative: grazie
15 gennaio 2018
Temi racchiusi in una narrativa che richiama il Paese alla sua sovranità, essenziale per un sistema democratico come il nostro. Altrimenti – eccolo l’ineludibile aspetto identitario che ammonisce l’immaginario collettivo – “non riconosceremo più il nostro Paese”. Ma la questione non è solo evocativa. L’attacco ai Bilaterali prosegue anche sul piano economico, affermando che “gli Svizzeri non hanno guadagnato nulla con l’ALC”, anzi. Scaltramente si ricorda che dal 1945 al 2001 il PIL è cresciuto in media più che dal 2006 a oggi, aggiungendo poi che lo sviluppo delle esportazioni verso Asia e America progredisce senza simili accordi.
Per il PLR ticinese l’inziativa è il banco di prova (un vero Deathmatch). Possiamo rincorrere inorriditi alcuni dati estrapolati e reinterpretati dagli iniziativisti, col famoso pennarello rosso di chi intende ripristinare la – propria? – verità delle cose. Perché in fondo va tutto bene, dobbiamo solo far ragionare la gente (sic!). C’è poi una strada particolarmente letale, per cui “meno se ne parla, meglio è” soprattutto su alcuni temi, altrimenti-si-fa-il-gioco-delle-destre.
Oppure completiamo l’analisi della situazione ticinese e svizzera, indicando spietatamente pro e contro dell’ALC e dei Bilaterali, con i correttivi e mea culpa del caso. Dopodiché, andrà costruito un discorso convincente attorno al futuro del paese e i Bilaterali. La foglia di fico giuridica dell’“è contrario al diritto superiore” va però infilata nel bidone della raccolta del verde per avviare un discorso politico penetrante. È questo lo spirito critico liberale. No?
Alessandro Speziali
Capogruppo PLR e Presidente sezionale, Minusio